CONFAPI TURISMO: CONVOCAZIONE DEL MINISTERO DEL TURISMO SU DISEGNO DI LEGGE GUIDA TURISTICA

Il 18 gennaio la delegazione Confapi Turismo è stata ricevuta dal Ministero del Turismo, insieme ad  altre Associazioni di categoria,
per partecipare ad un tavolo tecnico sulla riforma della professione di guida turistica, unica riforma del turismo inserita nel PNRR.

A rappresentare la Confapi Turismo e Cultura erano presenti il presidente nazionale dell’Unione Roberto Dal Cin e Francesco Cecilia, componente del direttivo nazionale e presidente Confapi Turismo Latina.

Durante la discussione della bozza del testo di legge, presentata  dal Ministero e sottoposta a disamina punto per punto, Confapi Turismo è intervenuta più volte per affermare la specificità della professione di guida, le cui conoscenze e competenze sono strettamente legate all’ambito territoriale nel quale esercita,  paventando il rischio di una deregolamentazione della professione, già erroneamente inserita nella Bolkestein insieme alla categoria dei balneari e degli ambulanti.

Confapi Turismo oltre a ribadire  l’importanza e la necessità per le imprese turistiche di potersi avvalere di veri professionisti qualificati sul territorio, insieme ad ANGT (Associazione nazionale guide turistiche) e CNA, ha espresso ferma contrarietà all’art. 5, comma 4 che vorrebbe di nuovo estendere l’ambito di esercizio a tutto il territorio nazionale, dequalificando definitivamente la figura della guida turistica in Italia.

Assurda poi la norma transitoria che richiederebbe alle guide già abilitate di dimostrare, attraverso documentazione, la propria attività negli ultimi anni per poter essere inserita nell’elenco nazionale delle guide, pur avendo un titolo abilitante ed un diritto già acquisito.

Tra le proposte avanzate da Confapi Turismo, accolte con molto interesse dal Ministero, quella di inserire una norma per poter contrastare l’esercizio abusivo di guida  all’interno di musei, monumenti ed aree archeologiche: utilizzando infatti lo schema della legge antifumo, introdotta in Italia anni fa, il gestore del sito visitato sarebbe direttamente responsabile per la presenza, non verificata all’ingresso, di guide non abilitate.